Diritto del lavoro: tutela legale
Lo Studio Legale Facchinetti offreconsulenza ed assistenza a privati e imprese per la gestione del rapporto di lavoro, sia esso di carattere privato o pubblico.
L’assistenza si esplica sia nell’affiancamento del Cliente, sia esso lavoratore o datore di lavoro, sia in fase pre contenziosa e avanti la Direzione Territoriale del Lavoro che avanti il Giudice nella fase contenziosa.
In particolare, lo studio è in grado di fornire assistenza legale per cause di:
- licenziamento;
- mobbing;
- danno alla salute;
- richiesta di indennità;
- differenze retributive ed inquadramenti superiori;
- discriminazioni;
- trasferimenti;
- infortuni sul lavoro;
- recupero crediti verso il datore di lavoro insolvente: è possibile recuperare dal Fondo di garanzia il Trattamento di Fine Rapporto ( TFR) e le retribuzioni maturate negli ultimi tre mesi del rapporto, se il datore di lavoro è insolvente.
Diritto del lavoro: complessità e discipline giuridiche.
Il diritto del lavoro è una disciplina molto articolata, le normative di riferimento sono molto complesse così come le casistiche che possono chiamare in causa le varie parti, ovvero il datore di lavoro e il dipendente.
Il diritto del lavoro fa parte del diritto privato e serve a regolare il rapporto lavorativo tra datore e dipendente. Si tratta di un insieme di norme giuridiche che non solo disciplinano il rapporto, ma anche le modalità di svolgimento delle prestazioni lavorative e le relazioni sindacali. In continua evoluzione, questa disciplina nasce per tutelare l’interesse economico e la dignità dei lavoratori.
Trattandosi di un universo molto ampio e complesso, il diritto del lavoro viene suddiviso in tre discipline giuridiche:
- diritto del lavoro in senso stretto: conosciuto anche come diritto privato del lavoro, disciplina il contratto di lavoro e il rapporto individuale di lavoro;
- diritto sindacale: disciplina le relazioni tra i sindacati e le altre parti sociali, la contrattazione collettiva e il diritto di sciopero;
- legislazione sociale: conosciuto anche come diritto pubblico, disciplina la relazione tra le parti sociali e lo Stato in materia di previdenza sociale.
Diritto del lavoro: cosa afferma la Costituzione?
Il primo articolo della Costituzione recita:
‘L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro’
La Carta Costituzionale mette il lavoro al centro del sistema, considerandolo il vero pilastro su cui si regge l’intera Repubblica.
I principali diritti del lavoratore previsti nella costituzione sono:
- Eguaglianza sostanziale dei lavoratori: abolizione delle differenze sociali ed economiche che, di fatto, rendono diverse le opportunità dei cittadini;
- Diritto al lavoro: gli enti pubblici sono tenuti a mettere in campo delle politiche che favoriscano l’occupazione dei cittadini;
- Dovere di lavorare: ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società;
- Tutela del lavoro: il lavoro deve essere tutelato in tutte le sue forme ed applicazioni;
- Diritto ad una giusta retribuzione: ogni lavoratore deve essere retribuito proporzionatamente alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa;
- Diritto al riposo: la durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge e che il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, senza la possibilità di rinunziarvi;
- Tutela della donna lavoratrice: la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore;
- Diritto alla previdenza ed assistenza sociale: lo Stato deve tutelare ed assistere la persona che non è in grado di procurarsi da sé le risorse necessarie a vivere con dignità;
- Libertà sindacale: il lavoratore è libero di aderire alla sigla sindacale che preferisce oppure di non aderire ad alcun sindacato;
- Diritto di sciopero: con la Costituzione viene affermato il diritto di sciopero il quale si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano.
Diritti e doveri dei datori di lavoro e dei dipendenti
In un rapporto lavorativo il datore di lavoro e il dipendente possono essere sia soggetti attivi sia soggetti passivi. Questo significa che entrambi hanno delle obbligazioni e quindi sono tenuti a svolgere determinate azioni e hanno precisi doveri nei confronti dell’altra parte. Sono anche soggetti attivi poiché possono pretendere un determinato comportamento e sono titolari di alcuni diritti riconosciuti dalla legge.
In particolare, gli obblighi del lavoratore sono:
- Diligenza: la prestazione lavorativa deve essere per contratto adempiuta con la necessaria attenzione e precisione;
- Obbedienza: osservare le direttive e compiere quanto dispone il datore di lavoro;
- Fedeltà: tenere un comportamento leale verso il datore di lavoro e di tutelarne gli interessi;
- Sicurezza: ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro.
I suoi diritti, invece, sono:
- Patrimoniali: riguardano gli aspetti economici della retribuzione e del trattamento di fine rapporto;
- Personali: riguardano l’integrità fisica e la salute;
- Sindacali: riguardano la possibilità di esercitare l’attività sindacale e parteciparvi sul luogo di lavoro.
I diritti del datore di lavoro possono essere racchiusi in tre categorie:
- potere direttivo: organizza l’attività dei dipendenti;
- potere di controllo: verifica che i compiti assegnati vengano svolti secondo le modalità previste;
- potere disciplinare: può imporre sanzioni ai lavoratori che non rispettano i propri doveri.